La situazione circa questa
fusione, o presunta tale, di cui si parla da mesi in maniera sempre più
insistente è abbastanza complicata ed
investe diversi livelli, non soltanto quello delle due aziende.
Un primo livello è quello
politico. Come non considerare ciò che sta accadendo a livello internazionale
tra la Francia e l’Italia? Le tensioni sono su vari fronti, dalla emergenza
migranti alla situazione libica, per arrivare, non da ultimo, all’aspetto
economico, con le tante aziende italiane, anche strategiche, acquisite da
gruppi francesi.
Sotto il profilo più strettamente
societario, se consideriamo le due aziende difficilmente potremmo parlare di
una fusione.
Qualche dato preso dai bilanci
del primo semestre 2018:
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UNICREDIT
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SOCIETE
GENERALE
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Numero di clienti
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26 milioni
|
31 milioni
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Paesi in cui opera
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18
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67
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Utili 1 semestre 2018
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2,1 miliardi €
|
12,7 miliardi €
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Dipendenti totali
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88.640
|
147.000
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Dipendenti Italia
|
30.912
|
2.000
|
Depositi
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414 miliardi €
|
415 miliardi €
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Prestiti/Impieghi
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423 miliardi €
|
427,2 miliardi €
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Capitalizzazione
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38,472 miliardi €
|
35,968 miliardi €
|
Cet1
|
12,5
|
11,1
|
Rote
|
10,9
|
8,9
|
E’ pure vero che capitalizzazione
di Unicredit è maggiore perchè contiene l’aumento di capitale, record per la
Borsa Italiana di 13 miliardi di € conclusasi a febbraio 2017, ma è anche vero
che gli indici di bilancio sono decisamente superiori rispetto a quelli di Soc.
Gen.
Sostanzialmente, quindi, stiamo
parlando di due aziende simili, anzi per certi aspetti Unicredit sembrerebbe
addirittura più sana nei conti. In una situazione del genere ci si aspetterebbe
che una fusione del genere vedesse Unicredit, e quindi l’Italia, protagonista e
con un ruolo importante, di cacciatore e non di preda.
Ma il timore fondato, vista la
precedente esperienza del Governo Gentiloni con la questione Fincantieri-Stx è
che al contrario non si parlerà di una fusione, dove decidere la governance, ma
di una vera e propria acquisizione, stile BNL-BNP Paribas, dove il fulcro
verrebbe svolto a Parigi e lì sarebbe il futuro centro strategico di questa nuova banca.
Si andrebbe a consegnare ai
francesi la seconda banca italiana per capitalizzazione, nonchè l’unica banca
dichiarata “sistemica” dalla BCE.
Ma con quali effetti per
l’economia italiana?
Siamo sicuri che questa
operazione, se portata a compimento, avrà un effetto neutro sulle nostre
imprese e sulle nostre famiglie?
Siamo sicuri di non dare un
ulteriore colpo soprattutto alla fragile economia del Centro-Sud?
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