lunedì 2 maggio 2016

Per un patto tra lavoratori e sindacato

Qualche anno fa lo scrittore ungherese George Jonas affermò che gli Stati Uniti dovevano decidersi, o abbattevano la statua della libertà o, sull’altra costa, costruivano la statua della responsabilità. Perché la libertà senza responsabilità poteva, e può incorrere, in derive molto pericolose.
Nel nostro piccolo del mondo bancario italiano questa affermazione è tutt’altro che priva di significato.
Per un sindacato come la Ugl Credito, che fa della partecipazione e della cogestione il suo marchio distintivo, rifiutando quindi lo scontro sociale come matrice, le imprese bancarie hanno la libertà di organizzarsi come credono, ci mancherebbe, e di proporre il loro modello di business ed i loro prodotti, finanziari.e non, anche se rabbrividiamo all’idea che qualche banca dichiari di avere come concorrente non un’altra banca, o le banche estere, ma Amazon, perchè questo è successo.
Però accanto a questa libertà ci deve essere la responsabilità. Ovvero la capacità di tirare fuori prodotti che non siano vere e proprie truffe (vedi obbligazioni subordinate Banca Etruria) e, soprattutto, non costringere i lavoratori, attraverso pressioni commerciali sempre più spinte, a vendere qualsiasi cosa a chiunque, senza tenere in debita considerazione il profilo di rischio della clientela. Questo è successo in Banca Etruria, in Banca delle Marche, in Cassa di Risparmio di Ferrara, in Cassa di Risparmio di Chieti, dove i lavoratori in alcuni casi sono stati costretti a modificare la Mifid, ovvero l’intervista al cliente che stabilisce la conoscenza che quest’ultimo ha del mondo finanziario e la sua propensione al rischio, pur di vendere le obbligazioni subordinate. E’ il caso di un muratore con licenza elementare che si è visto attribuire da Banca Etruria una laurea in economia e commercio, forse honoris causa, ed è il caso più tragico del pensionato di Civitavecchia che si è tolto la vita dopo aver visto bruciare, per decreto, ben 130.000 euro, ovvero i risparmi di tutta una vita.

lunedì 29 febbraio 2016

RELAZIONE AUDIZIONE COMMISSIONE FINANZE CAMERA DEI DEPUTATI SU BCC

Ringrazio il Presidente per l'invito a questa audizione e gli onorevoli commissari presenti oggi. Nel corso di pochi giorni è la seconda volta che i sindacati vengono ascoltati su questioni e provvedimenti legislativi inerenti il mondo bancario, segno questo, secondo noi, di forte interesse da parte istituzionale di ascoltare la voce dei rappresentanti dei lavoratori, ovvero di coloro che in prima fila quotidianamente stanno vivendo situazioni di forte disagio e preoccupazione sul futuro. Questo interesse di parte politica ci infonde un alto senso di responsabilità che deve obbligarci ad essere il più schietti possibile. Ebbene, la Ugl Credito chiede, nel settore bancario, l'avvio di una stagione di verità e trasparenza. E, al contempo, una fase di assunzione di responsabilità da parte di tutti anche, ovviamente, da parte dei sindacati. Da un po' di tempo a questa parte assistiamo, quasi increduli, ad un continuo susseguirsi di dichiarazioni rassicuranti ed ottimistiche circa lo stato di salute del sistema bancario italiano. Purtroppo, però, a fronte di tutte queste dichiarazioni registriamo dei dati di fatto, degli eventi, che contraddicono quanto da due anni a questa parte viene dichiarato dal Presidente del Consiglio, dal Ministro dell'Economia, dal Governatore di Banca d'Italia e, per ultimo, dal Presidente dell'ABI.