venerdì 13 settembre 2024

Produzione? Si, ma ...

Come periodicamente facciamo, vi inviamo i dati economici del nostro territorio così come rilevati dalla Banca d'Italia. Questo documento, sia chiaro, ha un solo obiettivo: fornire un dato concreto e terzo sulla realtà che ci circonda. Molto spesso le banche tendono, infatti, a dare una immagine non proprio fedele di quanto accade ecco perchè come Unisin sentiamo il bisogno di dare un quadro più possibile chiaro della situazione, utilizzando dati oggettivi quali quelli di Banca d'Italia. Questo strumento non nasce come volontà di contrasto alla produzione, siamo banche, società per azioni, e non istituti di beneficienza, quindi l'utile si deve fare ed ognuno di noi deve, con senso di responsabilità, fare la sua parte. Ma un conto è la produzione, altro discorso sono le pressioni commerciali che, purtroppo, stanno riprendendo più forti ed incalzanti di qualche anno fa. Pertanto con questa iniziativa intendiamo dare ai colleghi dei dati per capire se i budget assegnati hanno una coerenza con il territorio, o sono completamente scollegati. In questo secondo caso non vogliamo giustificare una inerzia da parte di nessuno, però consentire di contrastare le esose richieste dell'azienda con dati di fatto. Questo con la sola volontà di difendere la dignità dei lavoratori.

Report primo semestre 2024

lunedì 9 settembre 2024

Attenti ai Social, si rischia il licenziamento se si diffama l’Azienda

Criticare pesantemente la propria azienda su un social, come ad esempio Facebook, può comportare la perdita del posto di lavoro.

Un lavoratore che in un post su Facebook ha criticato pesantemente la propria azienda con affermazioni, ritenute, dall’azienda, disonorevoli ed infamanti è stato licenziato. Secondo il datore di lavoro il post del lavoratore aveva un contenuto offensivo e dispregiativo e altamente lesivo dell’immagine aziendale. Pertanto l’Azienda ha ritenuto di comminare al suo dipendente la sanzione del licenziamento per giusta causa essendo venuto meno il rapporto fiduciario.

Il ricorso del lavoratore è stato respinto sia in primo che in secondo grado di appello ed infine anche in Cassazione.

Davanti la corte di Cassazione (Ordinanza num.12142, anno 2024) era stato eccepito che la decisione del giudice di merito non fosse fondata su prove concrete ma bensì sull’ausilio di alcuni screenshot, presi all’insaputa del lavoratore, che aveva cancellato il post, e che comunque, a suo dire, era indirizzato ad una ristretta cerchia di amici, senza l’intento di ledere l’immagine aziendale.
La Corte non ha riconosciuto valide tali giustificazioni in quanto, oltre al fatto che il contenuto del post era confermato da due prove testimoniali, esiste anche la circostanza, eventuale, che a visualizzare il post sia stato un gruppo indeterminato di utenti.


Continua a leggere sul sito Unisin.it