Nei precedenti articoli abbiamo affrontato la genesi della Partecipazione, ovvero da dove nasce l’idea, e come si è sviluppata. Abbiamo visto che l’intuizione è venuta ad un pontefice, Papa Leone XIII, che il 15 maggio 1891 consegnò la famosa enciclica “Rerum Novarum”, pietra miliare della pastorale sociale della Chiesa, dove individuò nella Partecipazione la terza via alternativa che, nelle sue intenzioni, doveva dirimere il grande conflitto del XX° secolo che lui già intravedeva, ovvero lo scontro tra Capitale e Lavoro.
Abbiamo visto anche coloro che, con tutta probabilità, ha ispirato Papa Leone XIII grazie alle loro azioni coraggiose, in particolare il vescovo tedesco Von Kettler ed il cardinale inglese Manning, oltre ai movimenti americani che portarono proprio gli Stati Uniti a festeggiare la prima Festa dei Lavoratori il 1° maggio 1890.
Abbiamo visto poi come questa tematica è stata ripresa, senza modifiche ma con importanti approfondimenti, da Papa Pio XI, da Giovanni XXIII, da Giovanni Paolo II e, da ultimo, da Benedetto XVI.
Ma come tradurre tutto ciò oggi? Alla luce del recente rinnovo del CCNL Abi, che prevede forme di Partecipazione, a quale modello ispirarsi?