Ha infatti illustrato uno studio della segreteria provinciale sull’articolazione del settore in provincia evidenziando come negli ultimi sette anni sia pesantemente diminuito il numero del personale, sceso da 1.202 a 941 dipendenti, il calo degli sportelli, da 204 a 151, e dei comuni serviti da banche, scesi da 61 a 43. Quest’ultimo dato è stato messo in relazione alla popolazione residente e si è evidenziato come ben 78.850 persone abitano in un comune che non ha servizi bancari. Tutto questo non trova alcuna coerenza con i dati bancari economici della provincia che evidenziano, sempre nei sette anni, un aumento dei depositi del 40,84%, ma una diminuzione dei prestiti dello 0,28%. Quest’ultima testimonia ancora una volta un disimpegno delle banche verso il territorio, nonostante la provincia di Frosinone, a differenza di un decennio fa, non è più la provincia con le maggiori sofferenze, quindi la carenza di prestiti non trova giustificazione.
Il Segretario Nazionale, Valerio Fabi, si è soffermato sull’aspetto sociale delle banche. Infatti le banche non devono essere considerate servizio essenziale e quindi di importanza sociale, solo per rimanere aperte durante la pandemia, ma devono avere una rilevanza anche per essere al servizio delle fasce deboli della società.
Il Segretario Generale, Emilio Contrasto, dopo aver ringraziato Storace per il suo ingresso in Unisin e per aver costituito la sigla in provincia, ha ribadito che la sigla deve essere la voce dei territori. Per quanto riguarda la desertificazione ha evidenziato come esista il problema non solo della perdita degli sportelli ma anche, per tutto il centro-sud italiano, la perdita dei centri decisionali, ora concentrati quasi esclusivamente in Lombardia. La desertificazione bancaria va contrastata perchè porta intrinsecamente anche una desertificazione economica e sociale. Il processo deve essere invertito quanto prima. E bisogna anche, ovviamente, contrastare la malavita ed i processi di usura che nascono in diretta conseguenza alla chiusura delle filiali. Da ultimo, vi è un aspetto importante che deve essere considerato: ovvero quello tecnologico. In molte parti del Centro-Sud si registra un ritardo infrastrutturale a livello tecnologico che non consente a tutti l’accesso alle tecnologie digitali sempre più avanzate richieste dalle banche. A Frosinone, ad esempio, siamo in forte ritardo sulla fibra ottica.
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