Dallo studio dei dati sul personale bancario, presente sulla Base Dati
Statistica del sito di Banca d’Italia, emerge una realtà Lazio con un andamento
diverso rispetto alla situazione nazionale.
Già a partire dalla prima tabella (TDB 10227) notiamo che a fronte di
una diminuzione nazionale del personale bancario di 3.084 unità (2016 su 2015),
pari ad un -1,03%, nel Lazio registriamo un dato positivo, nello stesso
periodo, di +93 unità, pari ad un +0,34%, percentuale modesta ma comunque pur
sempre in controtendenza, frutto sostanzialmente dell’aumento del personale
registrato a Roma (+96, pari ad un +0,41%).
Dato confermato anche dalla minore percentuale di sportelli operativi
chiusi nel biennio 2015-2016. Infatti mentre in Italia si è passati da 30.263
filiali a 29.036, con una diminuzione di 1.227 sportelli (-4,22%), nello stesso
periodo, nel Lazio, si è passati da 2.549 sportelli a 2.458, con una perdita di
91 sportelli (-3,70%).
Anche se la sensazione che si ha è che i piani industriali di Unicredit
e Banca Intesa, uniti alla crisi del MPS, faranno pesantemente invertire questi
due dati regionali sostanzialmente positivi, dipendenti e sportelli, trattati
sino ad ora. Soprattutto Unicredit che nella sua struttura operativa ha ancora
in pancia la fitta rete di sportelli di provenienza del mondo ex-Capitalia.
Passando poi a dati più propriamente di “performance” si ha la
necessità di una doverosa premessa.
Gli unici dati in nostro possesso sono, relativamente a depositi ed impieghi,
quelli di Banca d’Italia, non si hanno a disposizione dati disaggregati.
Pertanto l’analisi dei dati che seguono sconta una superficialità dettata
proprio da questo importante fattore.
Vogliamo infatti solo dare una indicazione di massima del volume del
lavoro, pro-capite, per ogni bancario e cercare di analizzare la situazione non
solo a livello regionale, ma anche per le singole provincie, rapportandolo con
il dato medio nazionale.
|
Italia
|
Lazio
|
FR
|
LT
|
RI
|
Roma
|
VT
|
Depositi
2015
|
1.103.732.248
|
138.094.987
|
3.868.725
|
4.840.158
|
1.201.095
|
124.989.739
|
3.195.270
|
Depositi
2016
|
1.169.785.600
|
148.928.186
|
4.030.249
|
5.055.068
|
1.295.188
|
135.121.200
|
3.426.481
|
Differenza
%
|
+5,98
|
+7,84
|
+4,17
|
+4,44
|
+7,83
|
+8,10
|
+7,24
|
Impieghi
2015
|
1.586.215.884
|
157.010.294
|
4.634.230
|
5.203.945
|
1.370.252
|
141.483.074
|
4.318.794
|
Impieghi
2016
|
1.569.231.029
|
153.483.735
|
4.624.398
|
5.342.236
|
1.268.039
|
137.950.252
|
4.298.811
|
Differenza
%
|
-1,07
|
-2,25
|
-0,21
|
+2,65
|
-7,46
|
-2,50
|
-0,46
|
Dati in migliaia di euro
Da questi dati si evincono due aspetti importanti.
Il primo è che la conferma dell’andamento bancario di guardare sempre
di più al solo aspetto della raccolta, basti solo guardare la notevole
differenza di risultato tra il Lazio (+7,84%) ed l’intera nazione (+5,98%), ma
in questo dato si può anche ravvisare, con tutti i limiti di cui parlavo in
premessa, dell’aumento di mole di lavoro per i colleghi bancari. Infatti a fine
2015 andando a dividere tutti i depositi per i 302.729 bancari si aveva una
gestione di depositi di 3.645.941 cadauno, dato che è passato a 3.903.904
(+7.07%) nel 2016 a causa dell’aumento dei depositi in Italia e della
contestuale diminuzione dei bancari. Nel Lazio, invece, come abbiamo visto
prima a fronte di una sostanziale tenuta del personale bancario, si è registrato
un fortissimo aumento dei depositi. Infatti mentre nel 2015 si aveva una media
di gestione dei depositi di 5.083.563 suddivisa tra i 27.165 bancari, dato già
decisamente più alto rispetto alla media nazionale, nel 2016 si è arrivati
addirittura a 5.463.650 suddivisi per i 27.258 bancari con un +7.47%, aumento
più alto rispetto a quello nazionale.
Il secondo aspetto rilevante che emerge è strettamente collegato al
primo, ovvero a fronte di tutto quel considerevole aumento di depositi, si
registra, anche questa volta, un lento e continuo disimpegno delle banche ad investire
sul territorio. Prova ne è la pesante diminuzione di impieghi nella nostra
regione, ben più alta della media nazionale, e che vede la provincia di Roma e
la provincia di Rieti fortemente penalizzate da questo disimpegno delle banche.
Ma mentre Rieti con il suo -7,46% sconta tutti i problemi legati al terremoto,
Roma con il suo -2.50% grida vendetta e trova poche spiegazioni plausibili,
soprattutto leggendo il positivo dato dei depositi.
Quindi, concludendo, si può affermare che il sistema bancario nel Lazio
ha tenuto per quel che riguarda la composizione del personale, con una
flessione fisiologica del numero degli sportelli, ma è indubbiamente aumentata
la mole di lavoro e, anche se non si possono fare previsioni certe, non è
difficile immaginare un futuro ancora più difficile per i colleghi. Ed in
ultimo, ma non per importanza, ci si augura una inversione di tendenza per quel
che riguarda gli investimenti delle banche sul nostro territorio.
UNICREDIT
Per quanto riguarda Unicredit abbiamo consultato i bilanci degli ultimi
anni e abbiamo avuto la ovvia conferma di quanto sta accadendo, anche alla luce
degli ultimi piani industriali e dei conseguenti accordi sugli esuberi.
Ebbene per quanto riguarda il personale nei bilanci abbiamo trovato
solo il dato complessivo, quindi Italia ed estero, e si evidenzia come dal 2014
ad oggi (2t17) i dipendenti sono scesi da 129.021 persone a 95.288, con una
perdita di 33.733 colleghi, pari al 26.15%
Parallelamente gli sportelli di tutto il gruppo sono passati da 7.516 a
5.072, con una chiusura di 2.444 sportelli, pari al 32,52%. Tra gli sportelli
abbiamo il dato disaggregato che vede l’Italia meno penalizzata con una
chiusura di 680 agenzie (-16.96) contro i 1.764 sportelli di altri paesi
(-50,30%), segno evidente che qualcuno tra il top managment ha forse capito che
si è esagerato con la campagna nell’est europa.
Infine, per completezza di informazione, si è dato uno sguardo anche
alla voce di bilancio “costo del personale” confrontando i dati similari,
ovvero quelli di fine anno e non quelli intermedi dei bilanci trimestrali.
Ebbene si è riscontrato un risparmio, dal 2014 al 2016, di oltre un miliardo di
euro (1.078.000.000) passando da 8.202 a 7.124, registrando un -13,14%.
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