Ancora oggi la Fornero continua a fare danni. E' di qualche giorno fa la notizia che i donatori di sangue dovranno recuperare i giorni dedicati alla donazione. Infatti, nonostante queste giornate seppur coperte da contribuzione effettiva e utili ai fini pensionistici, sembrerebbero non utili per determinare l'anzianità contributiva. Se si fa un rapido calcolo, per un iscritto che dona il sangue da quando ha 18 anni e lo fa a pieno regime (cioè quattro volte l'anno), in 40 anni di vita lavorativa dovrà recuperare 160 giornate di astensione dal lavoro, che si traducono il 7-9 mesi in più di servizio.
E questo è il primo scandalo.
Il secondo riguarda i beneficiari della Legge 104, che per i più distratti ricordo è la legge che regolamenta i permessi per poter assistere le persone non autosufficienti.
Ebbene con la riforma voluta dal Ministro più piagnucolante della storia della nostra repubblica, i permessi goduti con la legge 104 non vengono più conteggiati ai fini pensionistici. Da decenni si discute sul pre-pensionamento di 5 anni per i genitori con figli disabili e invece toccherà loro recuperare tutti i giorni di “permesso”. Nel conteggio del tempo di servizio effettivo entrano solo i giorni lavorati e non quelli coperti da contributi lavorativi. Questo significa che chi ha fruito di due anni di congedo dovrà lavorare due anni in più per maturare quel diritto. Se non lo fa incorre in penalizzazioni di trattamento. Quei 42 e rotti anni devono riferirsi a lavoro effettivamente prestato. La manovra Fornero comunque si è perfezionata solo a luglio e quindi con le prime persone che stanno andando in pensione con quelle regole la situazione è esplosa.
E questo è il secondo scandalo.
Che dire: caro ex-Ministro Fornero, Lei si sarà anche messa a piangere, ma noi di certo non abbiamo nulla da ridere. Penalizzare in questo modo chi dona se stesso per gli altri e chi assiste una persona non autosufficiente è semplicemente vergognoso.
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